L’ANTICO POPOLO DEGLI HUNA: IPOTESI COSMOGONICHE E GENERAZIONALI
L’ANTICO POPOLO
DEGLI HUNA: IPOTESI
COSMOGONICHE
E GENERAZIONALI
Il canto della Creazione degli Huna
si chiama KUMULIPO e spiega
il concetto della loro “scienza segreta”.
Quando Dio creò l’uomo
usò due tipi di argilla:
una rossa ed una bianca.
In questo modo l’uomo venne creato
con due spiriti viventi in sé stesso.
L’uomo contiene infatti la mente cosciente
e quella inconscia ed è costituito
al suo interno da due entità
separate e distinte.
La mente conscia è il semplice sé
che può parlare, che vive come
un ospite nel corpo animale
e che può osservare i fatti e
razionalizzarli in maniera logica.
Il lavoro maggiore della mente cosciente
è quello di guidare e dirigere
la mente inconscia o subconscio,
o Sé inferiore.
Gli antichi Huna per descrivere
le loro convinzioni
usavano delle IPOTESI.
L’ipotesi è un metodo
per analizzare qualcosa
come se fosse veramente così:
non è tanto importante
che l’ipotesi sia verificata,
quanto è importante che si verifichi
il risultato e che
l’obiettivo venga raggiunto.
La scienza di oggi ha interrotto
la prosopopea delle origini
del metodo scientifico ed ha introdotto
le ipotesi come gli strumenti più adeguati
per avanzare nella conoscenza,
anzi solo ipotesi falsificabili sono le più utili
per descrivere fenomeni che non sono
da noi ancora completamente compresi
come l’energia elettrica
e l’energia della luce.
L’ipotesi fondamentale per la filosofia Huna
sostiene che l’essere umano è composto
da tre Sé, o menti, o spiriti distinti.
Questi tre Sé sono descritti come:
Sé Superiore o Mente Super-Conscia.
Sé Intermedio o CONSCIO;
Sé Inferiore o Mente Inconscia
I Kahuna (che erano i sacerdoti
di questo popolo hawaiano)
grazie a questa ipotesi hanno sviluppato
una conoscenza molto avanzata
che permette di dare
una spiegazione plausibile
su come agisce l’inconscio,
riconoscerne abilità e funzioni,
ma soprattutto come utilizzarlo
per i nostri desideri e obiettivi di vita.
Per gli Huna l’inconscio è simile
ad un Sé animale:
ha una capacità innata di guidare
istintivamente il corpo fisico
verso la crescita, controlla il respiro,
la digestione del cibo ed esegue
tutte le funzioni involontarie del corpo.
Oggi la scienza ha confermato
come l’inconscio controlla
le nostre risposte automatiche
ed i nostri riflessi.
Gli animali sono controllati dalle emozioni
e l’inconscio è il centro
dell’essere emozionale.
La mente cosciente ha invece
come compito quello di razionalizzare
i dati della percezione
e prendere decisioni conseguenti.
I Kahuna intendono il subconscio
(o inconscio) come
il magazzino dei pensieri
e delle impressioni del Sé cosciente.
Oggi lo potremo paragonare
ad un banco di memoria di un computer
con annessi software di controllo,
ma ovviamente non potremo pretendere
che abbia il potere di prendere decisioni
o di agire indipendentemente
dai suoi passaggi pre-programmati.
La mente inconscia può essere connessa
alla mente cosciente solo attraverso
un ragionamento “induttivo”.
La mente conscia può agire
come una guida,
proprio come facevano gli antichi
e dirigere la mente inconscia
attraverso la suggestione.
Mentre l’inconscio ha
il totale possesso delle memorie,
il Sé conscio presiede e gestisce
il potere della parola.
I Kahuna parlano poi dell’esistenza
di un terzo Sé, più elevato degli altri,
che potremo definire Super-Conscio
o Sé Superiore.
Questo termine è stato usato
da molti psicologi come Jung ed altri.
Freud lo chiamò “Super-Io”.
I Kahuna già molto tempo prima
della moderna conoscenza occidentale
sapevano dell’esistenza
di questi tre distinti Sé ed il terzo,
non soltanto era molto più evoluto
degli altri due, ma avrebbe agito
come una sorta di dio personale
incarnandosi come membro
del clan individuale o familiare.
Dunque il Sé superiore
avrebbe una intima connessione
con il GENERAZIONALE
e con il proprio clan di appartenenza.
Il più Alto Sé non vive più in un corpo
ed è in grado di viaggiare in luoghi
anche molto distanti,
è il Dio assoluto,
ma anche una parte “distinta”
di ogni singolo uomo.
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