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L’ANTICO POPOLO DEGLI HUNA: IPOTESI COSMOGONICHE E GENERAZIONALI

ven 17 gen 2020
La filosofia Huna sostiene che l’essere umano è composto da tre Sé, o menti, o spiriti distinti. Sé Superiore (Super Conscio), Sé Intermedio o( Conscio) e Sé Inferiore (Mente Inconscia).
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L’ANTICO POPOLO

DEGLI HUNA: IPOTESI

COSMOGONICHE

E GENERAZIONALI

Il canto della Creazione degli Huna

si chiama KUMULIPO e spiega

il concetto della loro “scienza segreta”.

Quando Dio creò l’uomo

usò due tipi di argilla:

una rossa ed una bianca.

In questo modo l’uomo venne creato

con due spiriti viventi in sé stesso.

L’uomo contiene infatti la mente cosciente

e quella inconscia ed è costituito

al suo interno da due entità

separate e distinte.

La mente conscia è il semplice sé

che può parlare, che vive come

un ospite nel corpo animale

e che può osservare i fatti e

razionalizzarli in maniera logica.

Il lavoro maggiore della mente cosciente

è quello di guidare e dirigere

la mente inconscia o subconscio,

o Sé inferiore.

Gli antichi Huna per descrivere

le loro convinzioni

usavano delle IPOTESI.

L’ipotesi è un metodo

per analizzare qualcosa

come se fosse veramente così:

non è tanto importante

che l’ipotesi sia verificata,

quanto è importante che si verifichi

il risultato e che

l’obiettivo venga raggiunto.

La scienza di oggi ha interrotto

la prosopopea delle origini

del metodo scientifico ed ha introdotto

le ipotesi come gli strumenti più adeguati

per avanzare nella conoscenza,

anzi solo ipotesi falsificabili sono le più utili

per descrivere fenomeni che non sono

da noi ancora completamente compresi

come l’energia elettrica

e l’energia della luce.

L’ipotesi fondamentale per la filosofia Huna

sostiene che l’essere umano è composto

da tre Sé, o menti, o spiriti distinti.

Questi tre Sé sono descritti come:

Sé Superiore o Mente Super-Conscia.

Sé Intermedio o CONSCIO;

Sé Inferiore o Mente Inconscia

I Kahuna (che erano i sacerdoti

di questo popolo hawaiano)

grazie a questa ipotesi hanno sviluppato

una conoscenza molto avanzata

che permette di dare

una spiegazione plausibile

su come agisce l’inconscio,

riconoscerne abilità e funzioni,

ma soprattutto come utilizzarlo

per i nostri desideri e obiettivi di vita.

Per gli Huna l’inconscio è simile

ad un Sé animale:

ha una capacità innata di guidare

istintivamente il corpo fisico

verso la crescita, controlla il respiro,

la digestione del cibo ed esegue

tutte le funzioni involontarie del corpo. 

Oggi la scienza ha confermato

come l’inconscio controlla

le nostre risposte automatiche

ed i nostri riflessi.

Gli animali sono controllati dalle emozioni

e l’inconscio è il centro

dell’essere emozionale.

La mente cosciente ha invece

come compito quello di razionalizzare

i dati della percezione

e prendere decisioni conseguenti.

I Kahuna intendono il subconscio

(o inconscio) come

il magazzino dei pensieri

e delle impressioni del Sé cosciente.

Oggi lo potremo paragonare

ad un banco di memoria di un computer

con annessi software di controllo,

ma ovviamente non potremo pretendere

che abbia il potere di prendere decisioni

o di agire indipendentemente

dai suoi passaggi pre-programmati.

La mente inconscia può essere connessa

alla mente cosciente solo attraverso

un ragionamento “induttivo”. 

La mente conscia può agire

come una guida,

proprio come facevano gli antichi

e dirigere la mente inconscia

attraverso la suggestione.

Mentre l’inconscio ha

il totale possesso delle memorie,

il Sé conscio presiede e gestisce

il potere della parola.

I Kahuna parlano poi dell’esistenza

di un terzo Sé, più elevato degli altri,

che potremo definire Super-Conscio

o Sé Superiore.

Questo termine è stato usato

da molti psicologi come Jung ed altri.

Freud lo chiamò “Super-Io”.

I Kahuna già molto tempo prima

della moderna conoscenza occidentale

sapevano dell’esistenza

di questi tre distinti Sé ed il terzo,

non soltanto era molto più evoluto

degli altri due, ma avrebbe agito

come una sorta di dio personale

incarnandosi come membro

del clan individuale o familiare.

Dunque il Sé superiore

avrebbe una intima connessione

con il GENERAZIONALE

e con il proprio clan di appartenenza.

Il più Alto Sé non vive più in un corpo

ed è in grado di viaggiare in luoghi

anche molto distanti,

è il Dio assoluto,

ma anche una parte “distinta”

di ogni singolo uomo.

 

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