LA PAURA: HO PROBLEMI CON L'AUTORITÀ O VOGLIO SOLO SOSTITUIRMI A MIO PADRE?
LA PAURA: HAI PROBLEMI CON L'AUTORITÀ
O VUOI SOLO SOSTITUIRTI A TUO PADRE?
Dopo Senso di Colpa e Rabbia,
la Paura rappresenta in Italia
la terza emozione negativa di imprinting
e corrisponde al potere del padre.
La paura dovrebbe, in verità, essere la prima emozione
che ci insegna a comprendere
quando dobbiamo attaccare e quando dobbiamo fuggire o sottometterci:
dipende dalla percezione del pericolo che troviamo davanti a noi.
La paura ci salva sempre, perché ci fa mettere al primo posto
l’azione da compiere per la nostra sopravvivenza:
se l’ostacolo è più piccolo della nostra forza,
la paura ci dona il coraggio di attaccare;
ma se il pericolo supera la nostra potenza,
la paura ci dona la velocità della fuga per metterci al riparo.
La paura, al contrario di quello che comunemente si crede,
non ci blocca mai nella non-azione;
anzi costringe a risolvere il conflitto
sempre e comunque in una direzione.
Il primo potere che ci troviamo davanti
quando cresciamo è quello di nostro padre.
Dunque in Italia abbiamo constatato
che il padre viene invece al terzo posto,
dopo lo strapotere della madre
e l’anarchia tutta italiana del figlio ribelle.
Nel mondo anglosassone
la Paura è quasi sempre la prima emozione
e da noi chi ha l’imprinting primario
connesso alla paura ha più di altri
una vocazione imprenditoriale,
proprio perché ha già fatto i conti con il potere.
Ma analizziamo questa PAURA.
Quello della PAURA rappresenta un potere primitivo,
assolutamente inquisitore e tiranno;
la cui modalità di sopravvivenza si basa sul terrore e sul ricatto,
sul mantenere i propri sudditi in una condizione eterna d’inferiorità.
L’imperativo categorico che si nasconde
dietro al bisogno di incutere paura negli altri
è di riempire la propria SOLITUDINE,
costi quello che costi.
Questa è l’essenza di ogni potere e di ogni Ego:
tutti possono esistere solo nel ricatto della relazione con lui.
Nella paura l’affettività è sempre utilizzata come ricatto,
gli stessi figli entrano nella dinamica di relazione
come pressione per ottenere il più possibile dal partner.
Anche Il tradimento diventa il pane quotidiano di chi,
avendo paura di essere tradito,
anticipa l’azione che si aspetta dall’altro.
Qui il bisogno non solo non viene riconosciuto,
ma non deve essere neppure espresso
perché può essere interpretato come un’offesa,
un attentato di lesa maestà.
Chi ha nell’imprinting di partenza e pulisce la PAURA
come prima emozione ha una relazione molto pesante
con il proprio paterno:
se ha superato positivamente lo scontro
ed è diventato “resiliente” è in grado di dirigere la propria vita
verso i propri obiettivi senza farsi deviare da nessuno.
Se invece non ha integrato quello scontro
avrà serie difficoltà a gestire l’azione e interagire con gli altri.
Hanno entrambi un ego decisamente elevato e strutturato mentalmente,
che elimina alla radice qualsiasi problematica di mancanza di autostima.
Questa pienezza di sé, che genera problemi di relazione con gli altri,
nasce come recupero per una profonda paura ed incapacità di vivere la vita.
L’ Ego è essenzialmente figlio della Paura,
perché è l’unica certezza che rimane al soggetto
che vive in quella emozione negativa;
una maschera inattaccabile e superba
che non si fa scalfire da quello che accade.
La paura vera di queste persone è quella di rimanere soli
perché non sanno accettare la solitudine.
L’input primario è sempre il solito:
riempire la solitudine, costi quello che costi.
Ecco cosa si nasconde dietro la paura:
- Molto spesso il ricatto affettivo e problemi nella relazione con il proprio partner
- Nella paura c’è anche tradimento e infedeltà
- Sottomissione all’autorità e dipendenza da ciò che viene riconosciuto superiore
- Problemi di incesto e di attrazione tra consanguinei
- Problemi connessi alla difficoltà di “segnare” il proprio territorio
- Problemi connessi con la capacità generativa ma solo del primo figlio
Benefici della Cronogenetica per la Paura
L’emozione della paura in natura serve per costringerci all’azione
davanti ad un pericolo,
mentre noi esseri umani l’abbiamo trasformata
in un blocco nell’azione.
Animali e bambini piccoli hanno sempre timore
delle persone che “hanno paura”
perché non sostengono il blocco nella relazione.
L’animale – come il bambino – vive sempre il disagio
davanti a chi resta bloccato nella sua paura
e non permette all’altro di conoscere per tempo
il tipo di azione che metterà in atto.
L’animale attacca perché non sa prevedere l’azione
di colui che vive la paura;
così come il bambino piccolo piange
perché vive la paura dell’altro
come timore del male che potrebbe ricevere.
Il MALE proviene sempre dalla NON-AZIONE.
Se colui che ha paura risulta bloccato nella sua azione sarà
– proprio a causa di tale blocco –
deviato verso comportamenti immaginari
e completamente mentali che non saranno MAI in linea
con le possibili o probabili attese.
Lo sciogliersi della paura nella CRONOGENETICA
ridona alla persona l’energia primaria dell’AZIONE.
La persona sarà molto più disponibile al “fare”
rispetto a quello che ha vissuto fino ad allora.
Risolvere questa emozione di paura permette di vivere
una vita migliore di relazione con gli altri,
ma soprattutto con sé stessi.
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