LA FINE DELLA STIRPE COME SOLUZIONE DEI CONFLITTI?!?!
LA FINE DELLA STIRPE
COME SOLUZIONE
DEI CONFLITTI?!?!
Chi legge le statistiche della
natalità italiana si pone
molte domande preoccupate.
Nel 2022 sono nati 393.333 bambini.
Rispetto all'anno 2008 nel 2022
ci sono stati 183.000 bambini
in meno -31,8%
(quasi un terzo in meno),
mentre in una intervista del 2016
è emerso che il 45,4% di donne
tra i 18 e i 49 anni è senza figli.
I figli per donna nel 2022 sono 1,24:
pensate che tra le due guerre
il numero era 2,5 figli per ogni donna.
Negli ultimi tre anni la popolazione
ha perso 975.000 unità che equivalgono
ad una città come Napoli.
Possiamo pensare a politiche sbagliate
o insufficienti, motivazioni ideali crollate,
paura del futuro, crisi della famiglia.
Per noi invece questo tracollo
potrebbe essere connesso all’eccessivo
carico conflittuale dei nostri
alberi generazionali!
Nelle famiglie numerose
degli inizi del secolo scorso era normale
“scaricare”
i conflitti sospesi dell’albero genealogico
solo su alcuni componenti, o forse
anche su uno solo
(il capro espiatorio della famiglia)
liberando tutti gli altri fratelli
dai pesi delle ripetizioni inconsce.
Oggi non esiste più quella possibilità,
se ci sono bambini c’è un solo erede,
al massimo due fratelli
e il peso dell’albero si fa
più pesante e spietato.
Se le problematiche in sospeso
di quella famiglia fossero superiori
alle possibilità concrete dei rappresentanti
di quella stirpe di comprenderle e risolverle,
oppure se di fatto nessuno dei discendenti
se ne facesse carico, l’inconscio
– dopo reiterati tentativi –
risponde nell’unico modo che conosce:
fa estinguere la famiglia.
Se in un tempo sufficientemente lungo,
ma non infinito, il Generazionale
non superasse il conflitto
che si nasconde al suo interno,
perché mantenere in essere
i componenti di quella famiglia?
Il dilagare in questo periodo
delle problematiche connesse con
la momentanea infertilità
o anche con la sterilità
per femmine e maschi,
forse potrà essere arginato
con l’inseminazione artificiale,
ma per noi conferma l’ipotesi che
l’inconscio collettivo “occidentale”
è saturo di situazioni non-risolte
che non possono essere
ulteriormente rimandate.
Come dice il dottor Hamer,
nel suo Testamento per una
Nuova Medicina: “il non-superamento
di un qualsiasi conflitto biologico
che oltrepassi un tempo ragionevole
di soluzione, ha nella vita dell’individuo
solo due sbocchi:
o la sua sospensione per l’arrivo
di un secondo conflitto
ed il conseguente rifugio
nella “costellazione schizofrenica”,
o la morte del soggetto per gli effetti
della crisi epilettoide.
La morte, a livello biologico, è considerata
una modalità di risoluzione di un conflitto.”
Mutatis mutandis la medesima
cosa avviene nel generazionale.
La fine della stirpe è comunque
considerata dall’inconscio una soluzione.
Cosa è possibile fare?
Sciogliere l’omertà, riconoscere i destini
più pesanti dei nostri avi,
onorare il loro vissuto,
mostrare all’inconscio
che la loro esperienza
è dentro i nostri cuori e che
abbiamo imparato la lezione.
Non abbiamo alcun bisogno di
ripetere le loro storie,
né vogliamo continuare
a scambiare l’informazione
ricca e pulsante del DNA generazionale
come se fosse un destino!
Nell’evoluzione di qualsiasi specie
c’è un linguaggio che dona
alla discendenza informazioni utili
sull’esperienza già vissuta
e serve essenzialmente
per adattarsi all’ambiente.
Per noi umani non ci sono solo
ati connessi alle catene degli aminoacidi,
ma ci arrivano anche
le emozioni “patite” sull’albero,
solo che scambiano per NOSTRO
semplicemente quello che
RIVERBERA in noi.
Cronogenetica elabora questo messaggio
per il nostro inconscio e così anche
la momentanea infertilità si scioglie
e si risolve.
Devono però fare il percorso
entrambi i partner dalla coppia!
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