LA DIFFERENZA TRA LE MORALI E L’ETICA
LA DIFFERENZA
TRA LE MORALI E L’ETICA
La Cronogenetica ha una sua fonte
primaria d’ispirazione: si fonda
sulla certezza che l’inconscio umano
sia altamente morale ed etico
e che ciascun essere umano – ristabilendo
con esso la giusta comunicazione –
sia in grado di riconoscere ed attuare
le azioni che conducono al bene comune.
Non si tratta soltanto di gestire
adeguatamente la propria libertà
nel rispetto degli altri,
quanto di riconoscere le leggi inconsce
che presiedono allo sviluppo
evolutivo generale.
Secondo la nostra visione
c’è una grande differenza
tra “possedere una morale”
e “riconoscere un’Etica”.
La morale può essere soltanto individuale
e si scontra per definizione stessa
con la morale che ciascun altro
essere vivente possiede.
L’Etica è invece
soggettiva e Universale
e pertanto concilia la mia
pulsione espansiva
con il bene comune del Tutto
al quale appartengo.
Come esempio per comprendere
la differenza tra morale ed etica
proponiamo la seguente storia:
nella savana è impossibile
conciliare la morale della gazzella
con quella del leone,
a morale del più forte stritola
nel dolore quella del più debole.
Ciò che è buono per il leone
(la gustosa carne della gazzella
che “ama” divorare)
risulta sofferenza indicibile e morte
per la gazzella stessa.
A livello di morale è quasi impossibile
incontrarci e diventare amici
se apparteniamo a gruppi viventi differenti:
per quanto il leone “ami” la gazzella
e glielo dimostri in tutti i modi,
la gazzella non si sentirà mai
da lui prediletta e benamata.
Solo se saliamo di grado
e prendiamo in considerazione
l’etica più elevata della savana
comprendiamo che c’è una
legge di giustizia che oltrepassa
il dolore della morale e che regola
la proliferazione delle specie.
La comprensione non elimina il dolore,
ma se vincesse la morale delle gazzelle
nessun predatore potrebbe più ucciderle,
il risultato sarebbe un eccessivo sviluppo
di quella specie che finirebbe per causare
uno squilibrio all’intero sistema.
Se restiamo nella morale,
restiamo nel dolore,
se ci innalziamo ad uno stadio più etico
possiamo accedere ad una
comprensione superiore,
ma insieme alla visione
riceveremo in dono anche
una sofferenza più elevata.
Quando restiamo nella morale
e seguiamo le regole della nostra cultura
ci sentiamo nel giusto
e senza colpa alcuna e viviamo
l’evento tragico ed improvviso che ci accade
come profondamente ingiusto.
“Perché proprio a me ?”
sembra chiedersi con occhi stupiti
e smarriti ogni morale!
“Ho seguito tutte le leggi
ed ho rispettato tutti i divieti
ed ugualmente sono stato
colpito dalla sventura!”.
Avere una visione più elevata
toglie l’uomo dal problema
di continuare ad accusare Dio
per il male che esiste ancora nel mondo.
La morale, anche se può sembrare strano,
ci toglie la nostra personale responsabilità
semplicemente perché pensiamo
di “essere a posto” una volta che
abbiamo compiuto tutti i suoi rituali.
La morale ci lascia nel dolore
perché diminuisce le scelte
e toglie la responsabilità.
L’etica ci permette di comprendere
che ciascuno ha un ruolo
assolutamente unico
e non sostituibile e che le sue scelte
e prese di responsabilità
non possono essere delegate
a nessun altro.
La più bella definizione di etica
l’ha data lo scienziato
Heinz von Foerster:
“Agisci sempre in modo
da aumentare il numero
delle tue scelte!”
La comprensione infatti
non è niente senza l’azione
e senza la responsabilità
che ciascuno di noi si assume
nell’accettare di entrare
nel gioco della vita,
che è fatto essenzialmente di scelte.
La Cronogenetica ci insegna
che il blocco emozionale
della Causa Radice è essenzialmente
un blocco d’azione e che il percorso
che propone ha come logica conseguenza
la rinnovata possibilità per il soggetto
d’individuare i propri obiettivi
per poterli scegliere e raggiungere.
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