I TERZOGENITI: OVVERO IL DESIDERIO DI ESSERE IL PRIMO!
I TERZOGENITI:
OVVERO IL DESIDERIO
DI ESSERE IL PRIMO!
Abbiamo già visto come i primogeniti
abbiano una funzione squisitamente biologica
di proseguire la famiglia di origine;
i secondogeniti hanno invece la funzione
di mettere in lizza la famiglia con il livello sociale,
per poter essere riconosciuti e rispettati
in un ambito più vasto.
Primi e secondi figli si interfacciano
con gli elementi portanti e anche
con le problematiche di ciascuno dei due clan:
in qualche modo sono costretti
a seguire l’alveo del fiume, anche quando
l’acqua tracima e inonda
le campagne circostanti.
I terzi figli cercano invece di portare la famiglia
a primeggiare tra le altre.
Il maschio utilizzando i gomiti, cercando
di farsi largo tra gli altri con irruenza e potenza,
la femmina invece, attivando la sua più elevata
visione e capacità di percepire la continuità.
Entrambi esprimono il desiderio,
proprio perché sono terzi,
di voler essere i primi!
I terzi figli sono molto più liberi dei primi due,
perché sono collegati caratterialmente
ad una generazione più antica,
quella dei bisnonni, dalla quale derivano la loro
iniziale leggerezza e saggezza.
Il primo impulso di un terzo figlio
è quello dell’anarchia:
“I miei fratelli più grandi seguono le regole del clan,
ma io sono libero da qualsiasi condizionamento
e agisco come voglio”.
Sono subito pronti ad andarsene via per il mondo
ed esprimere al meglio le proprie
capacità individuali. Il maschio ha l’aspetto
della potenza e della determinazione:
“Io posso tutto e niente mi ferma!”
Sono persone che entrano con facilità
in sfida con gli altri e, anche se perdono,
hanno sempre la percezione di aver vinto loro.
IL TERZOGENITO MASCHIO
Il terzo figlio maschio è collegato
al color ruggine nella CROMOLOGIA.
Ha una modalità di vivere la realtà
molto sfuggevole,
non si esprime mai con affermazioni nette,
ma ama lasciarsi aperte più opzioni
anche se tra loro contraddittorie.
A livello della parola non lo puoi prendere in fallo.
Di tutto quello che accade non è mai colpa sua
e comunque lui sa fare al meglio sempre tutto.
Possiede un'enorme forza di volontà
e quello che vuole dovrebbe riuscire
sempre a realizzarlo,
se non si perdesse dietro mille obbiettivi
spesso non sintonici tra loro.
Il terzogenito maschio rappresenta per l’albero
il “RISCATTO DEL MATERNO”.
Lui vorrebbe che sua madre fosse sempre
contenta e soddisfatta del suo operato.
Non si tratta del desiderio di renderla felice,
quanto della ricerca che lei sia
soddisfatta e contenta di avere un figlio come lui,
rispetto alla delusione
che gli altri fratelli sono stati.
Lui viene per aiutare le femmine della famiglia.
Se il terzo figlio è maschio
ed è anche l’ultimo della famiglia,
significa che il paterno ha un problema
(spesso di dipendenza) e che lui arriva
per riscattare la madre della sua condizione
di sudditanza e di lei si occuperà tutta la vita.
LA TERZOGENITA FEMMINA
La terza figlia femmina corrisponde
ad un Azzurro Cielo in Cromologia.
Qui c’è visione del tempo e della continuità.
Questa figlia ha ben chiaro cosa viene prima
e cosa viene dopo nel tempo
e nella gerarchia generazionale.
Lei si avverte come una principessa ed è colei
che in famiglia si può permettere di dire tutto
al proprio padre:
il legame con lui è molto profondo
e lei conosce le “parole giuste”
per colpirlo dove fa più male.
Se il terzo maschio è il riscatto della madre,
la terza femmina
è la coscienza negativa del padre.
La terzogenita si pensa superiore
per la sua visione,
grazie alla quale si domanda sempre:
“Qual è il metodo migliore
per ottenere ciò che voglio?”
E riesce comunque a trovare
tutti gli escamotage giusti
per raggiungere quel risultato.
Nei primi anni di vita la terzogenita
è davvero la figlia più leggera
ed allegra della fratria;
amata dai genitori e da tutti,
e tale rimane fino all’adolescenza.
E nell’incontro con le persone
estranee alla famiglia
che i terzogeniti diventano
prepotenti e determinati,
proprio perché non si aspettano il rifiuto
ed il mancato riconoscimento esterno,
che invece è normale all’interno della famiglia.
Così per difendersi
attivano la forza della volontà
e la perspicacia dell’intelligenza.
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