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CONFLITTI FAMILIARI: NUOVE PROSPETTIVE DI RISOLUZIONE

sab 04 nov 2023
Scopri approcci innovativi per gestire i conflitti familiari. L'articolo esplora le radici etimologiche e psicogenealogiche per trasformare le sfide in crescita familiare.
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“Non essere afflitto,
se infliggi il CONFLITTO!”

Per una nuova Teodicea dei Conflitti Familiari

Preambolo

La prima osservazione riguarda sempre l’etimologia.

L’inconscio ci va sempre a nozze con la Parola.

AFFLIZIONE = AD      + fligere       =

Battere, percuotere qualcuno   AD

INFLIGGERE = IN      + fligere        =

Imporre una percossa, una pena, far subire  IN

CONFLITTOCUM    + fligere      =

Urtare una cosa con l’altra, percuotere insieme  CON

L’Afflitto è colui che viene sempre percosso da altro,

battuto dalla vita o bullizzato da un compagno.

Per imporre una pena corporale occorre ci sia

una autorità o un potere in grado di “Infliggere”.

In entrambi i casi (afflizione e infliggere)

si subisce la percossa e non sappiamo

né possiamo reagire.

Nel Conflitto è tutta un’altra cosa:

Finalmente ci si azzuffa, gli scudi e le spade si urtano.

Mi arrivano le mazzate dell’altro,

ma anch’io posso parare e restituire i colpi.

Il corpo a corpo è cruento ma veritiero

e posso sentire il respiro dell’altro.

Il Conflitto è CINESTESICO!

Non ha niente a che vedere con l’arrivo di un missile

da chilometri di distanza.

Se non vedi e non tocchi il tuo avversario

a che serve un NEMICO?

Lo sterminio di oggi non ha niente a che vedere

con la sacralità del Conflitto.

Etimologicamente “Sterminare

non significa annientare,

ma EX – TERMINUS “espellere dai confini,

bandire e cacciar via!”

Anche se la lingua parlata ci porta via

dalla sua Origine, poi c’è sempre qualcosa

che ci riconduce al suo vero significato.

Dunque l’unico luogo “adeguato”

per Vivere il Conflitto è la Famiglia.

Qui la forza è distribuita e resa paritaria,

ma soprattutto puoi

“urtare una cosa con l’altra”

nel tentativo di “risolverla”.

Sciogliere = “levare i legami, disfare le legature”.

Introduzione

I conflitti familiari sono una parte inevitabile

della vita di qualsiasi famiglia.

Le differenze individuali, le aspettative,

le divergenze di opinionie le sfide quotidiane

possono portare a episodi di mancata tolleranza

all'interno del nucleo familiare.

Questi combattimenti possono avere origini diverse

e richiedono un'attenzione adeguata

per essere compresi e poi risolti

in modo integro ed efficace.

Origini dei conflitti familiari

  1. Differenze individuali:
  • Le differenze individuali possono portare a conflitti familiari quando c'è mancanza di comprensione e accettazione delle peculiarità di ciascun membro. La teoria della personalità di Carl Rogers enfatizza l'importanza dell'accettazione incondizionata per favorire relazioni più sane all'interno della famiglia.

  • Comunicazione inadeguata:
    • Gli studiosi della comunicazione familiare, come Paul Watzlawick, hanno sottolineato come la comunicazione inadeguata possa scatenare conflitti. Watzlawick ha introdotto il concetto di "assiomi della comunicazione" che fornisce una base per comprendere le dinamiche comunicative in famiglia.

  • Ruoli familiari e aspettative:
    • La teoria sistematica della famiglia, sviluppata da Salvador Minuchin, mette in luce come i ruoli familiari e le aspettative possano influenzare la dinamica familiare. Minuchin sostiene che la ristrutturazione dei ruoli può essere cruciale per risolvere i conflitti.

  • Cambiamenti nella vita familiare:
    • La teoria dello stress e dell'adattamento, sviluppata da Holmes e Rahe, spiega come gli eventi stressanti o i cambiamenti significativi nella vita familiare possano portare a conflitti. La famiglia deve trovare modi per adattarsi a tali cambiamenti.

  • Problemi finanziari:
    • La gestione dei conflitti finanziari può beneficiare dell'approccio della terapia cognitivo-comportamentale, che aiuta a identificare e affrontare le credenze e i comportamenti finanziari disfunzionali. Gli autori come Brad Klontz hanno lavorato su questo aspetto.

    LA VISIONE DELLA PSICOGENEALOGIA

    Nell'ambito della Psicogenealogia,

    i conflitti familiari sono considerati con attenzione,

    poiché le dinamiche familiari passate

    possono influenzare profondamente il modo in cui

    una persona affronta i conflitti nella propria vita.

    Ecco come alcuni autori della Psicogenealogia

    concepiscono i conflitti familiari:

    1. Anne Ancelin Schützenberger:  Sostiene che i conflitti familiari possono essere il risultato di "segreti" o "tabù familiari" che vengono tramandati da generazione in generazione. Il suo lavoro enfatizza il processo di rivelare e affrontare questi segreti per risolvere i conflitti familiari e migliorare la salute psicologica.

    2. Bert Hellinger: Hellinger è uno psicoterapeuta tedesco noto per lo sviluppo delle Costellazioni Familiari. Secondo la sua concezione, i conflitti familiari possono essere attribuiti a dinamiche nascoste all'interno. del sistema familiare, come legami non risolti con i membri della famiglia, "ordini d'amore" o gerarchie familiari distorte. Le Costellazioni Familiari mirano a rivelare e risolvere queste dinamiche per promuovere la risoluzione dei conflitti.

    3. Alejandra Llamas: Questa autrice messicana è conosciuta per il suo lavoro sulla Psicogenealogia e le costellazioni familiari. Llamas considera i conflitti familiari come una manifestazione di "contratti" inconsci all'interno della famiglia. La Psicogenealogia, secondo Llamas, offre strumenti per individuare e comprendere tali contratti, permettendo così una maggiore consapevolezza e la possibilità di trasformare i conflitti.

    4. Anne Schadde: L'autrice tedesca Anne Schadde ha sviluppato il concetto di "Psicogenealogia applicata". Schadde ritiene che i conflitti familiari siano spesso radicati in dinamiche familiari e schemi di comportamento ereditati. La Psicogenealogia applicata cerca di rivelare e risolvere tali dinamiche
      per promuovere la crescita personale e risolvere i conflitti familiari.

    Ecco tre bellissimi esempi ripresi dall’ultimo libro

    di Anastasia Miszczyszyn Giannotti

    “Psicogenealogia ed Energia Vitale”

    per comprendere “da dove arriva”

    il conflitto tra i Partner

    Felice e Cecilia.

    Felice si sposa con Cecilia, una giovane donna

    nata in Romania e immigrata in Italia per lavoro.

    Pensava di riuscire a realizzare un buon

    rapporto di coppia, ma deve ricredersi.

    La giovane donna è molto attaccata

    alle sue tradizioni familiari e religiose:

    appartiene a una comunità rumena di origine russa

    che segue il rito ortodosso, in cui la messa

    dura quattro ore e si segue in piedi,

    senza mai sedersi, e pretende che

    tutte le domeniche il marito l'accompagni.

    Non ha amicizie al di fuori dell'ambiente familiare

    composto da tre fratelli e tre sorelle, oltre lei,

    che sono tutti immigrati e si scambiano

    aiuto e assistenza reciproca.

    Felice non si era reso conto che per lui il matrimonio

    avrebbe significato mettere molto impegno

    nell'accettare la cultura e lo stile di vita della moglie.

    Si sente emarginato dal suo ambiente,

    isolato, "regredito".

    Felice, tracciando il suo albero genealogico,

    trova che il nonno paterno,

    possidente e allevatore di bestiame,

    aveva messo incinta la figlia di un suo mezzadro

    ed era stato costretto a sposarla.

    La nonna, per ripagare l’onore ricevuto,

    ha sempre vissuto in modo molto semplice,

    adempiendo a tutte le incombenze domestiche:

    in pratica il loro rapporto non aveva mai

    superato la differenza di classe.

    Il nonno aveva continuato a frequentare teatri,

    locali e ristoranti di lusso, senza mai condividere

    la sua vita sociale con la moglie.

    Felice, sposando Cecilia, si sacrifica

    per riparare i torti subiti dalla nonna

    a causa dell'egoismo e dell’orgoglio del nonno.

    Viktor e Margrete.

    Viktor parte per la guerra e

    viene dato disperso in Russia.

    Dopo la guerra, Margrete, la sua fidanzata,

    sposerà un ufficiale dell'esercito russo, Maxim.

    Inoltre, indagando nel suo albero genealogico,

    Margrete scopre che suo padre era figlio naturale

    di una aristocratica russa scappata

    dalla rivoluzione d'ottobre riparata in Germania.

    La signora aveva concepito il figlio

    e poi aveva dovuto abbandonarlo alla famiglia

    di contadini che l'aveva ospitata per raggiungere

    gli unici parenti a Parigi; era molto giovane

    e non parlava neanche tedesco.

    Margrete cerca di pareggiare la contabilità familiare

    in due modi, uno prendendo un marito dalla Russia

    che le aveva tolto il fidanzato;

    l'altro dando un padre russo a suo figlio,

    per riparare l'abbandono del padre.

    Il matrimonio, con questi presupposti,

    non può essere felice.

    Giacomo e Giovanna.

    Giacomo sposa Giovanna, entrambi

    lavorano in un'amministrazione pubblica,

    Giacomo e funzionario del Tesoro

    e Giovanna fa l'insegnante.

    Giacomo è figlio di un esercente fallito,

    che per tutta la vita ha avuto difficolta economiche

    per ripagare il debito contratto con uno strozzino.

    Giovanna è figlia di un vignaiolo benestante,

    proprietario terriero che ha investito

    nella produzione del vino e nell'acquisto di immobili.

    Sposando Giovanna, Giacomo finalmente

    può trovare la pace e la serenità che da ragazzo

    gli sono mancate nell’ambiente familiare

    a causa della perenne precarietà economica.

    Giovanna, invece, che viene in consultazione

    perché la sua famiglia non ha mai approvato

    il suo matrimonio con un nullatenente,

    per giunta di origine meridionale emigrato al nord

    e anche figlio di un “fallito”, scopre che

    nel suo passato un fratello del nonno

    era stato cacciato dalla famiglia e diseredato

    perché aveva contratto un debito di gioco.

    Sposando Giacomo,

    Giovanna ripara l’ingiustizia subita dal prozio. 

    IL CONFLITTO COME RIPARAZIONE?

    L'incontro con le avversità della vita

    e con le prove del destino come perdite,

    catastrofi, calamità naturali, guerre, malattie

    causa il radicarsi di una convinzione deleteria,

    quella della divisione tra fortunati e sfortunati,

    tra prediletti ed esclusi da parte di Dio,

    della Vita, o del Destino.

    Il dolore per l'ingiustizia subita

    all'interno della famiglia porta a cercare

    di compensarla attraverso la scelta di un partner

    che possa far vivere una posizione diversa;

    il dolore e la difficolta di confrontarsi

    con la sfortuna e le offese subite da un antenato

    portano invece a scegliere un partner

    che permetta di riequilibrare la contabilità familiare.

    Gli atti di riparazione inconsapevoli,

    dettati dalla lealtà familiare invisibile,

    di solito non risolvono i problemi

    ma creano altra sofferenza, altri conflitti,

    altre ingiustizie tra i partner, perché il matrimonio

    non è fondato sull'incontro di due esseri

    che godono della loro presenza, che si amano

    e possono realizzare la felicità sulla terra,

    ma sul tentativo di raddrizzare torti subiti

    dagli antenati, sull'illusione di offrire

    una nuova possibilità di realizzazione

    a chi non ne ha avuta, sul cercare di tenere in vita

    chi è precocemente o imprevedibilmente trapassato,

    lasciando dietro di sé solitudine,

    difficoltà e rimpianti. 

    (Anastasia Miszczyszyn Giannotti,

    “Psicogenealogia ed Energia Vitale”, pag.150)

    Modalità di soluzione

    dei conflitti familiari

    1. Comunicazione aperta e rispettosa:
      • La chiave per risolvere i conflitti familiari è una comunicazione aperta e rispettosa. Ogni membro della famiglia dovrebbe essere incoraggiato
        a esprimere i propri pensieri e sentimenti in modo calmo e rispettoso. La comunicazione non violenta (CNV), sviluppata da Marshall Rosenberg,
        promuove la comunicazione aperta e rispettosa attraverso l'uso di linguaggio non accusatorio e l'ascolto empatico.

    2. Ascolto attivo:
      • Imparare ad ascoltare attivamente è fondamentale. Ciò significa ascoltare veramente l'altro senza interruzioni, giudizi o difese. Carl Rogers ha contribuito significativamente alla teoria dell'ascolto attivo, sottolineando l'importanza dell'empatia e della comprensione nell'ascoltare gli altri.

    3. Comprensione reciproca:
      • Gli sforzi dovrebbero essere fatti per cercare di capire il punto di vista dell'altro e vedere la situazione dalla prospettiva dell'altro membro della famiglia. La terapia familiare cognitiva, sviluppata da Aaron T. Beck, si concentra sulla comprensione delle credenze e delle percezioni che guidano i comportamenti familiari, aiutando i membri della famiglia a vedere le cose dal punto di vista degli altri.

    4. Negoziazione e compromesso:
      • Spesso, la soluzione migliore coinvolge un compromesso. I membri della famiglia dovrebbero essere disposti a trovare soluzioni che soddisfino le esigenze di tutti. L'approccio di "negoziazione distributiva" di Fisher e Ury, descritto nel libro "Come ottenere il meglio dalla vostra trattativa" (Getting to Yes), può essere applicato per aiutare i membri della famiglia a trovare soluzioni equilibrate e giuste.

    5. Coinvolgimento di un mediatore:
      • In alcuni casi, i conflitti familiari possono essere così complessi da richiedere l'intervento di un mediatore o di un consulente familiare professionale per facilitare la comunicazione e la risoluzione. La terapia familiare, con professionisti come Virginia Satir e Murray Bowen, può essere un'opzione quando la risoluzione dei conflitti familiari richiede un intervento esterno.

    • Gestione dello stress:
      • Imparare a gestire lo stress è essenziale per prevenire e risolvere i conflitti familiari. Il benessere individuale e familiare può aiutare a ridurre le tensioni. La gestione dello stress può essere affrontata attraverso vari approcci, tra cui la terapia cognitivo-comportamentale, la meditazione e la mindfulness. Il lavoro di Jon Kabat-Zinn sulla mindfulness è una risorsa importante in questo campo.

    • Cronogenetica:
      • Affrontare e Risolvere il Proprio Albero Genealogico è il compito della Cronogenetica, messa a punto nel 2001 da Mario Grilli e Domenica Nieddu, insieme a Temogim Schreiber Perotti, chiropratico ed esperto di PNL brasiliano ma di antiche origini lucchesi. La tecnica recupera l’induzione della Timeline Therapy per rintracciare le cause radice di ogni emozione negativa, di ogni conflitto biologico ancora attivo e di ogni decisione limitante mentale e sessuale che blocca la persona nelle proprie RIPETIZIONI.

      Come per l’evoluzione della specie il conflitto

      è stato determinante per selezionare gli individui

      più adattabili alle trasformazioni dell’ambiente

      o per creare organi sempre più sofisticati

      e in grado di favorire la sopravvivenza stessa;

      così nella Famiglia il conflitto rappresenta

      il nodo da sciogliere per poter

      tornare a scegliere.

      Chi vuole eliminare i Conflitti

      senza comprendere la loro causa radice

      è come colui che vuole spegnere la spia rossa

      della riserva senza comprendere che

      sta indicando la scarsità della benzina.

      Il conflitto si spegne se riempi il tuo serbatoio

      di una adeguata “conoscenza inconscia”.

      Il conflitto continua la sua opera di urto

      e percussione finché l’inconscio

      generazionale è stato integrato.

      E’ il compito della Cronogenetica.

      Conclusioni

      In conclusione, i conflitti familiari

      hanno radici profonde e richiedono

      un approccio olistico per essere affrontati.

      La comprensione delle origini dei conflitti

      e l'uso di strategie di risoluzione

      basate sulla comunicazione,

      la comprensione reciproca e il compromesso

      possono contribuire a mantenere

      relazioni familiari più armoniose.

      I conflitti familiari sono una parte naturale

      delle dinamiche familiari, ma possono

      essere gestiti in modo sano ed efficace

      attraverso la comunicazione aperta,

      il rispetto reciproco e la volontà

      di trovare soluzioni comuni.

      Riconoscendo le origini dei conflitti

      e apprendendo le modalità di risoluzione,

      le famiglie possono mantenere

      relazioni forti e sane nel corso del tempo.

      La chiave è la consapevolezza

      e l'impegno a lavorare insieme

      per superare le sfide

      che si presentano nella vita familiare.

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